29 maggio 2024

The Berlin Way



Ormai al suo terzo giro di giostra, Italian Angels for Growth (IAG) è appena tornata dal suo ultimo Innovation Trip - i viaggi di benchmarking tramite cui l'operatore di VC italiano rafforza le proprie relazioni con i principali ecosistemi internazionali e assimila le best practice di ogni Paese. Il trucco è semplice: immergersi in una nuova comunità VC per un’intera settimana, per ottenere la giusta ispirazione ed aspirare a qualcosa di più per il nostro ecosistema.

La ricetta segreta degli Innovation Trip di IAG prevede: un gruppo di business angels professionisti, una serie di incontri mirati con i principali attori di un ecosistema VC di primo livello, una mente aperta e tanta curiosità. Dopo due stimolanti immersioni nel panorama VC israeliano e della Silicon Valley negli ultimi due anni, il gruppo ha scelto la startup capital europea per eccellenza come destinazione per il 2024.

Oltre a classificarsi al primo posto in UE per numero di investimenti VC nel primo trimestre del 2024, l'ecosistema tedesco - con Berlino come epicentro - ha una storia affascinante, che rende il suo mercato VC unico ed un incredibile esempio di resilienza. Superando la crisi post-bellica dopo la caduta del muro, Berlino è emersa come un hub di innovazione di rilievo mondiale, attirando investitori e talenti da tutto il mondo, come poche altre città sono riuscite a fare. Qual è il segreto?

Uno dei fattori chiave è molto più semplice di quanto si possa immaginare: un mercato immobiliare fortemente competitivo rispetto ad altre capitali europee, che l'ha resa una destinazione attraente per cervelli da tutto il mondo. L'afflusso di talenti qualificati a Berlino ha portato alle prime storie di successo, come il famoso modello "Rocket Internet": replicare modelli di business dopo che si sono dimostrati di successo in altri Paesi e adattarli al contesto della capitale tedesca. E proprio lì si è innescata la reazione a catena: l'esempio di Rocket Internet ha favorito la nascita di nuove aziende. Il loro successo ha creato valore significativo per investitori e founder. I VC hanno continuato a investire nel mercato. I founder hanno acquisito un’esperienza inestimabile che ha permesso loro di lanciare nuove aziende. Alcuni dei loro dipendenti hanno iniziato a lanciare le proprie startup. Berlino è diventata attraente per nuovi imprenditori e investitori. E il ciclo virtuoso è stato avviato.

Da allora l'ecosistema berlinese ha fatto molta strada, e il gruppo IAG ne ha avuto un quadro molto chiaro all'inizio di questo mese.

A partire dalla fase pre-pre-seed (non è un typo!): supportare i founder pre-startup, pre-idea, pre-tutto è fondamentale per generare nuove imprese. Ed i player tedeschi sono molto bravi in questo.

EWOR, ad esempio, considerato da molti la YC europea, si è posizionato a metà strada tra un master in imprenditorialità e un operatore di Venture Capital, investendo fino a 150.000 € e connettendo il loro gruppo di aspiranti imprenditori con founder eccezionali e CEO di unicorni per dare loro occasioni di formazione molto concrete. Antler, fermamente convinto che founder eccezionali possano provenire da qualsiasi luogo e da qualsiasi background, continua a far nascere centinaia di startup di successo in oltre 30 hub in tutto il mondo. Come ci riescono? Con una strategia chiara e semplice: fornire ai founder servizi di team matchmaking e processi standardizzati, permettendo loro di concentrarsi sulla creazione di valore. Questo concetto va nella stessa direzione del motto di HEARTFELT_: "Il modo migliore per supportare le startup è NON dire loro cosa devono fare". In altre parole: la linea tra micro-management e supporto agli imprenditori può essere molto sottile. Assicurati di di essere un abilitatore per i tuoi founder, non un peso.

Un altro elemento affascinante della scena VC di Berlino è la speciale capacità di riconoscere un trend tecnologico prima ancora che diventi tale. Merantix lo ha dimostrato costruendo un impressionante ecosistema intorno all’IA (che coinvolge oltre 700 persone) prima che diventasse l’hot topic che conosciamo oggi, con l'idea visionaria che l'Europa avrebbe avuto una propria strategia di IA e i suoi principali asset sarebbero stati modelli proprietari e database di nicchia.

Se è intrigante vedere le ultime scommesse sulle nuove tecnologie, è forse ancora più interessante assistere all'evoluzione degli attori più storici dell'ecosistema e scoprire qual è il loro segreto per il successo a lungo termine. Solo per citarne alcuni, b2venture, nata come sindacato di business angel di St.Gallen, è oggi uno dei principali attori VC in Germania, con investimenti in aziende di successo come DeepL, SumUp e Facebook, e oltre 800 milioni di euro in AUM. L'evoluzione da gruppo di business angel a fondo di Venture Capital di primo livello sembra una sfida, ma loro ci sono sicuramente riusciti.

Un altro elemento distintivo dell'ecosistema di Berlino è come la maggior parte degli attori ha trovato un modo veramente unico di posizionarsi e diventare attraente per founder esperti. Cavalry, ad esempio, attualmente in procinto di raccogliere il loro terzo fondo da 120 milioni di euro, è uno dei fondi early-stage più attivi in Europa, e attira deal di qualità facendo leva sul proprio supporto continuo ai founder del portafoglio, con un intero team operativo dedicato a supportarli. I due fondi paneuropei Atlantic Labs (focalizzato su frontier tech) e FoodLabs (leader in Europa nel foodtech e nel climate tech), hanno investito in oltre 160 startup dal 2011, entrambi offrendo supporto tangibile ai founder attraverso un approccio “piattaforma” dedicato. Costruire una comunità che possa creare del vero valore per i founder è essenziale per stabilire un posizionamento di mercato allettante e assicurarsi di attrarre le migliori opportunità di investimento.

JOIN Capital, con il suo secondo fondo da 120 milioni di euro e un ufficio in apertura anche a Milano, si concentra sul deep tech industriale, evidenziando l'importanza di creare forti connessioni con gli attori industriali - il che ha portato alla loro scelta di stabilire una base in Italia. In questo modo, possono aiutare i founder tecnici a gettare le basi, mentre i team imprenditoriali possono concentrarsi sulla scaleup del progetto. Infine, Square One, focalizzato su deal seed e pre-seed nel settore B2B, ha scelto di concentrarsi sulla risoluzione di problemi complessi attraverso un processo decisionale efficiente e rapido.

Il mercato VC tedesco è più sviluppato e ha raggiunto un livello di competizione più elevato rispetto a quello italiano, il che ha spinto ciascuno di questi fondi a trovare un proprio posizionamento forte e unico, che gli permetta di mettere le mani sui migliori deal prima degli altri. La conclusione è chiara: i VC italiani fare lo stesso, se vogliono rendersi competitivi a livello internazionale e avere un ruolo nel gioco europeo.

Emerge anche un approccio interessante al CVC, con l'esempio di successo di Delivery Hero Ventures, il braccio di corporate venture capital dell'unicorno del food delivery, che investe nei settori B2B e Fintech a livello globale. DHVentures è riuscita a dimostrare come una delle più grandi scale-up europee possa mantenere il suo posizionamento altamente innovativo nel tempo diventando – anche – un operatore di Corporate Venture Capital di primissima classe.

Infine, Berlino è la sede di alcuni dei più importanti giganti del seed VC: Earlybird, il fondo early-stage nato nel 1997 con 2 miliardi di euro in gestione e oltre 35 exit, e HV Capital, il multistage VC tedesco che si è classificato 3° in Europa per ritorni, con più di 230 investimenti tra cui Zalando, Sumup e FlixBus. Entrambi hanno un track record di straordinario successo nell'usare un approccio data-driven per selezionare i migliori founder e investire nei trend tecnologici prima che raggiungano il loro picco.

Questo tempo trascorso a Berlino è stato un tuffo a capofitto in un mare di conoscenza! Il gruppo IAG ha assorbito lezioni di grande valore sul potere di una comunità di supporto ai founder e sulla magia che accade quando collaborazione e innovazione sono messi al centro del venture capital. È stato un viaggio rivelatore, che ci ha ricordato quanto sia vitale non smettere mai di imparare da chi è più bravo di noi, e coltivare forti legami internazionali, per poter tornare a casa e continuare a costruire qualcosa di straordinario anche per l'ecosistema italiano.

Emanuele Torlonia, Managing Director IAG

Niccolò de Leva, Investment Analyst IAG