14 settembre 2021

Bitcoin, un valido asset con cui differenziare il proprio portafoglio di investimenti



Intervista a Christian Miccoli - Co-founder di Conio.

Conio, portfolio IAG, è la prima fintech in Italia a sviluppare un portafoglio bitcoin accessibile e gestibile tramite una mobile app. Nata nel 2015, la fintech ha registrato una crescita senza precedenti: da marzo 2020 a maggio 2021, il numero di clienti attivi sulla piattaforma è cresciuto di oltre il 1000%, ed oggi conta oltre 270.000 clienti.

In questa intervista, conosceremo meglio questa realtà grazie al co-founder Cristian Miccoli, pioniere dell’online banking in Italia, che dopo l’esperienza in McKinsey, dove ha promosso i primi progetti di banca diretta in Italia, ha proseguito poi in Rasbank, Amministratore delegato di Ing Direct e dal 2008 Amministratore delegato di Che Banca!, per poi diventarne il presidente qualche anno più tardi.

Cosa è Conio e come nasce?

Conio è la piattaforma che rende Bitcoin facile e accessibile a tutti. L’idea nasce proprio da questa esigenza: nel 2015, ancor più che oggi, era difficile per un utente avvicinarsi al mondo delle crypto e noi volevamo essere in questo senso un facilitatore.

La start-up è stata fondata a San Francisco ed è cresciuta anche grazie a grandi realtà finanziare italiane, come Poste Italiane, Banca Sella e Banca Generali, che hanno creduto nel progetto finanziandolo direttamente. 

Avete deciso di sviluppare un business innovativo in Italia su un trend controverso ma in forte crescita (crypto), quali sono le difficoltà e le opportunità del nostro mercato per queste iniziative?

Sicuramente quello delle crypto è un settore ancora in sviluppo, soprattutto in Italia, e questo fa si che ci siano delle barriere informative e di fiducia da parte dell’utente finale. Inoltre, il quadro normativo non è ancora chiaro sotto diversi punti di vista, primo fra tutti la tassazione. Ma il fatto che questo mercato sia giovane costituisce di per sé anche un’opportunità, soprattutto per noi che siamo stati fra le prime realtà italiane a farne parte. Abbiamo, infatti, l’onere e l’onore di educare l’utente finale e le istituzioni, oltre alla possibilità di espandere ancora molto il nostro business, in un settore in forte crescita.

Quali sono i punti di forza della vostra applicazione?

Il primo punto di forza della nostra applicazione è la sua facilità di utilizzo. Il design della nostra app, infatti, ci è valso il riconoscimento di un brevetto negli USA e un premio a San Francisco nel 2018. Poi ovviamente la sicurezza, punto focale quando si parla di fintech. Il nostro sistema custodia multi-sign, oltre ad essere una garanzia di sicurezza in fase di accesso al portafoglio e durante le transazioni, permette ai clienti di recuperare i propri Bitcoin in qualunque condizione: anche in caso di perdita della propria chiave o se Conio per qualsiasi motivo dovesse smettere di esistere.


Qual è il vostro rapporto con le istituzioni finanziarie tradizionali?

Le istituzioni finanziare stanno riconoscendo sempre di più l’importanza delle cryptovalute, e dei digital asset in generale, per loro stessi e i loro clienti. Conio, attraverso la sua divisione B2B, è al fianco di queste istituzioni per fornire la loro una tecnologia sicura e di facile implementazione che gli permetta di entrare velocemente in questo mercato. Come dicevo alcune realtà hanno creduto così fermamente in questo settore da aver investito nel capitale sociale di Conio.

Quali sono i vostri piani futuri e quale sarà, secondo te, il futuro del bitcoin?

Conio è prima di tutto un’azienda tecnologica per cui lavoriamo costantemente su ricerca e sviluppo di nuove tecnologie legate al mondo delle blockchain e delle criptovalute. Vogliamo crescere in numero di clienti ma soprattutto in termini di servizi offerti a loro e ai nostri partner B2B.

Credo che Bitcoin continuerà ad essere, nel breve periodo, un’ottima riserva di valore ed un valido asset con cui differenziare il proprio portafoglio di investimenti. Non escludo, poi, che la sempre maggiore diffusione e la partecipazione da parte di grandi aziende e istituzioni finanziare permetta a Bitcoin di diventare un vero e proprio mezzo di pagamento.