18 febbraio 2021

Gerd Pircher: “In IAG per far crescere anche il Fintech”



"IAG è un angel network particolarmente grande e consolidato, che ci ha permesso nel tempo di creare una serie di verticali dedicati su una serie di settori, raggruppando business angels con profili ed esperienze rilevanti".

Gerd Pircher, Chief Executive Officer HSBC Italy, si muove con passione e grande interesse in ruoli di consigliere indipendente e business angel, per supportare l'innovazione e il mondo delle startup. In IAG fa parte della FinTech community, un pool di angels specializzati in questo settore, che comprende, secondo l’Osservatorio FinTech e Insurtech del Politecnico di Milano, tutte le innovazioni digitali in ambito finanziario, a prescindere da quale sia l’attore che sviluppa ed eroga il prodotto o servizio.

Qual è il tuo background?

Lavoro nel mondo finanziario da oltre 25 anni, ed ho avuto il privilegio di imparare a conoscerlo bene, lavorando in diverse realtà in giro per il mondo (Asia, Medio Oriente, America Latina, Europa…), ed in diversi business, sia in funzioni dedicate al cliente, sia in ruoli di pianificazione e strategia. Ciò mi ha dato una view abbastanza completa su modelli di business vincenti (e non) nel mondo bancario, assicurativo e della gestione del risparmio.

Il tuo profilo vanta una forte esperienza nel settore bancario e finanziario ed una profonda comprensione delle priorità aziendali, dei rischi e delle sfide principali.
Competenze che hai deciso di condividere in IAG, per sostenere team imprenditoriali con progetti innovativi e concreti. Ci racconti la tua esperienza come business angel?

Ho scelto di aderire a IAG pochi anni fa. Nell’associazione ho visto l’opportunità di contribuire attivamente alla crescita delle startup attraverso la condivisione della mia conoscenza del mondo bancario e finanziario. È anche vero che ho relativamente poca esperienza nel settore delle startup ed ho ancora molto da imparare. Affidarsi quindi ad un’associazione strutturata come IAG mi permette di condividere investimenti ed esperienze con investitori senior attivi da anni nel settore e di arricchire le mie competenze, anche grazie alle attività di education.

In IAG fai parte della Fintech Community. Che cos'è nello specifico e chi ne fa parte?

IAG è un angel network particolarmente grande e consolidato, che ci ha permesso nel tempo di creare una serie di verticali dedicati su una serie di settori, raggruppando business angels con profili ed esperienze rilevanti, con l’obiettivo di creare un pool di angels che si possa confrontare costantemente e contribuire attivamente alle attività di pre-screening. Si sono così creati nel tempo gruppi per Digital, Industry & Energy, Life Science, ed ora anche per il mondo FinTech. I membri della FinTech Community sono membri IAG con esperienze rilevanti in questo verticale, che desiderano sostenere concretamente lo sviluppo di giovani imprese innovative legate alla fornitura di prodotti e servizi finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

Qual è il valore aggiunto che questo gruppo di soci dà alle startup? 

Lo spirito del business angel non è solo di offrire capitale alla startup, ma – molto più importante – il business angel offre le proprie conoscenze e competenze e aiuta concretamente la startup a sviluppare la propria idea. Con questo nuovo gruppo dedicato possiamo “vivere” questa missione del business angel in modo ancora più concreto e tangibile per future FinTech nel portfolio IAG.

Quanto interesse c'è in IAG verso il Fintech? Lo scope è italiano o europeo?  

È un’ottima domanda che io stesso ho posto a vari membri di IAG all’epoca in cui riflettevo se entrare nel network. Credo che la risposta più onesta sia che l’interesse c’è, ma dobbiamo ancora percorrere molta strada per a) capire il mondo FinTech tanto quanto conosciamo magari altri settori, b) rendere in questo modo IAG più attraente anche come interlocutore per startups nel settore specifico e c) creare quindi un track record credibile anche in questo mondo relativamente nuovo. Sullo scopo geografico, per quanto c’è una “I” in IAG, nel mondo del 2021, il nostro scope non deve MAI, MAI, MAI essere solo italiano.

A cura di: Maria Cristina Mirabello, Communication Manager IAG