Il paradigma della Platform: perché il prossimo vantaggio dell’Italia non è il capitale
Le persone che lavorano nella VC Platform rappresentano il collegamento mancante tra il team di investimento, le startup e l’ecosistema. Il loro obiettivo finale è rendere queste interazioni il più fluide ed efficaci possibile, per generare il massimo valore durante il processo. Quindi, cosa fanno concretamente le Platform People ogni giorno? Per dare una risposta da consulente fastidiosa: dipende. Nel venture capital, il concetto di Platform comprende tutto ciò che accade dopo l’investimento: i sistemi, le persone e i programmi che aiutano i founder a crescere più rapidamente ed efficacemente. Si tratta di collegare i punti tra capitale e capacità. Ogni fondo ha la propria storia, i propri obiettivi, punti di forza e bisogni, ed è essenziale comprenderli e adattarsi a essi. Questo ruolo può significare: mettere in contatto i founder con esperti della rete o con lead commerciali, aiutarli a reclutare talenti chiave o a perfezionare la strategia, organizzare eventi di community per founder e investitori, o persino sviluppare storytelling e partnership a loro supporto.
Negli Stati Uniti, ad esempio, il concetto di Platform VC è diventato mainstream. Andreessen Horowitz ha pionierizzato il modello più di un decennio fa, seguito da realtà come First Round Capital, Sequoia, Craft Ventures e Left Lane, tutte con team Platform completi focalizzati sul supporto ai founder. In Europa, il movimento sta guadagnando terreno. Fondi come Cavalry (oggi NAP), B2Ventures, Speedinvest e 10x Founders hanno adottato la Platform come funzione strategica, combinando dati, brand e community in un unico motore di crescita.
Per noi di IAG, l’idea della Platform è stata importata come best practice. Durante il nostro Innovation Trip 2024 a Berlino, siamo venuti in contatto con questo concetto: avere qualcuno nel team che dedica tutto il proprio tempo a occuparsi di ogni tipo di esigenza post-investimento. Ci siamo subito resi conto che, se i migliori del settore lo facevano, probabilmente valeva la pena prestare attenzione. La Platform riporta la creazione di valore al centro dell’attività di VC, rendendola una priorità per tutti gli attori coinvolti. È un cambiamento di mindset che considera la creazione di valore come uno sforzo collettivo, non come una singola transazione.
Abbiamo realizzato che gran parte del nostro potenziale era ancora inutilizzato. Essendo una rete di angel investor e non un fondo, facciamo affidamento su un coinvolgimento più diretto dei nostri investitori rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare dai GP. Con circa 300 angel attivi, centinaia di alumni e founder, e oltre 50.000 connessioni secondarie, il valore potenziale racchiuso nella nostra rete è immenso. Sembrava quasi paradossale che il nostro asset più prezioso - le persone e la loro conoscenza — non venisse sfruttato nel modo più efficace. Ora, stiamo costruendo quel ponte.
E l’Italia? Siamo solo all’inizio. Parte della ragione è strutturale: fondi più piccoli significano fee di gestione più basse e quindi risorse limitate per costruire team non legati agli investimenti. Ma la ragione più profonda è probabilmente culturale. Il nostro ecosistema ha a lungo celebrato i dealmaker più che i builder: il valore di un fondo VC era spesso misurato dal numero di investimenti effettuati, non da quanto profondamente supportasse la crescita delle aziende. Questo mindset sta cambiando, lentamente ma inesorabilmente. I migliori founder oggi si aspettano più del capitale: quello è una commodity, mentre il resto non lo è. Si aspettano partnership, trasparenza e accesso a network che accelerino la crescita. La Platform è il modo in cui possiamo scalare tutto questo. Nei prossimi dieci anni, i fondi di venture capital di maggior successo non saranno solo quelli che trovano le migliori startup, ma quelli che costruiscono i migliori sistemi attorno a esse, investendo non solo nelle aziende, ma nell’intero ecosistema e nelle infrastrutture della crescita.
Stiamo ancora imparando e cercando di capire come questo ruolo si evolva giorno dopo giorno. Eppure, è ispirante immaginare il potenziale che la Platform VC può avere con la crescita dell’ecosistema italiano. Perché, nel suo nucleo, si tratta di connessione. Di creare sinergie: tra persone, tra discipline, tra idee. E di questo, in fondo, il venture capital si è sempre occupato: investire non solo nel capitale, ma nelle persone.
