26 luglio 2021

Paolo Maresca: “Fintech? Il mercato italiano ha grandi opportunità nel credito alle PMI e nei digital payments”



“La dematerializzazione dei sistemi di pagamento con lo sviluppo dei verticali di mercato (GDO, Trasporti, etc.) e nuovi modelli di business per le PMI porteranno una rivoluzione cross-industry"

Paolo, laureato in Ingegneria Gestionale, ha oltre 25 anni di esperienza nel settore dei Financial Services come Partner di Accenture, sia in Italia che nei mercati internazionali, con competenze in strategia, M&A, Change programs, IT transformation, Marketing and Distribution. Attualmente svolge attività di consulenza per PMI e Startup in operazioni di venture capital. All’inizio della sua carriera ha lavorato in Procter & Gamble. Dal 2017 è socio di Italian Angels for Growth, nonché esperto della Fintech Community IAG. Conosciamolo meglio.

Qual è il tuo background?

In Accenture ho vissuto le grandi trasformazioni dell’industria dei servizi finanziari a livello globale, sia nel business che nella tecnologia. Un’esperienza eccellente in un’azienda leader del cui network faccio parte ancora oggi.

Come nasce la passione per il mondo delle startup?

Idee di business innovative e utilizzo della tecnologia hanno nelle startup il massimo grado di libertà e potenziale di sviluppo: una sfida irresistibile, insieme alla opportunità di aiutare i giovani imprenditori a crescere.

Nel 2017 sei diventato business angel IAG, dove fai anche parte della Fintech Community. Puoi raccontarci questa esperienza? Quale inoltre, secondo te, il valore aggiunto dato dalle competenze verticali di ogni socio al network e ai founder delle startup?

IAG è un network professionale e imprenditoriale con grande capacità di aggregazione e di knowledge sharing. Gli investimenti e i risultati ottenuti negli anni nel Life Science e nel Digital hanno stimolato e integrato come me un numero di angels crescente che ha un grande potenziale anche in altre aree. Sono convinto che anche nei nuovi settori, come il Fintech ed altri che possono essere sviluppati, IAG potrà funzionare da motore per aiutare i founder nella realizzazione delle loro idee, dove il contributo di risorse senior può essere determinante in fase di execution, e quindi a trascinare gli investimenti in innovazione in Italia.

Quello del Fintech è un mondo che non si limita al solo ambito bancario, ma si compone di diversi attori e protagonisti. Cosa serve ancora per far crescere l'ecosistema fintech in Italia, Paese storicamente ancorato a importanti pilastri come il risparmio delle famiglie e le piccole e medie imprese?

Il mercato italiano è ancora indietro nel Fintech rispetto ai maggiori mercati internazionali, ma proprio per questo presenta delle ottime opportunità. Grande potenziale nel risparmio, in particolare quello gestito, nel credito alle PMI e al consumo, nei pagamenti digitali dove la dematerializzazione dei sistemi di pagamento e lo sviluppo dei verticali di mercato (GDO, Trasporti, etc.) porteranno una vera rivoluzione cross-industry. E iniziano ad esserci investimenti consistenti anche in Italia da parte di Venture Capital e operatori istituzionali, favoriti anche dalla sperimentazione dei regulatory bodies (Sandbox Banca d’Italia, euro digitale, etc.).

Quale, secondo te, il futuro del Fintech in Italia e nel mondo?

Ci sono grandi opportunità che ruotano attorno alle nuove esigenze e comportamenti finanziari: buy now pay later, instant credit, payment services enrichment e tanti altri. Gli sviluppi futuri con la maturazione delle tecnologie trasversali come IOT, Blockchain, AI. E non mancano i game changer come le valute digitali, con il potenziale impatto sui circuiti di pagamento, e la tokenizzazione degli asset. Senza dimenticare le sfide sul processing di grandi volumi di dati complessi e sulla cybersecurity.