27 ottobre 2021

Pasquale Zaccarella: “Lo scenario futuro? Le Banche e il Fintech si uniranno attraverso fusioni e acquisizioni”



Pasquale Zaccarella, laureato in Finanza, ha proseguito la sua formazione presso la London School of Economics and Political Science (LSE). Dopo un’esperienza iniziale in Intesa Sanpaolo, passa in Banca d’Italia e nell’ultimo anno entra a far parte della Banca Centrale Europea, dove ricopre il ruolo di Inspector.

Qual è il tuo background?

Ho studiato prima Economia e poi Finanza. Nel mondo del lavoro ho iniziato come profilo finanziario e successivamente mi sono avvicinato ai temi informatici, statistici e di Data Science.

Lo scorso anno sei diventato business angel IAG. Perché questa scelta e cosa apprezzi di più dei servizi dell’associazione?

Trasformare un’idea prima in Startup e successivamente in Impresa è il motore dell’economia. Se oggi paghiamo tramite smartphone non è un caso; in California hanno avuto l’intuizione e l'hanno trasformata in Business. Tuttavia, implementare un’idea ovvero renderla concreta è tutt’altro che banale. Grazie all’ingresso in IAG, sto guardando con i miei occhi cosa vuol dire fare impresa. Credo che il carattere distintivo di IAG sia la figura del Champion. Sono poche le realtà associative che accompagnano i founder nel percorso di crescita imprenditoriale.

Appassionato di startup e innovazione, hai supportato la costituzione e sviluppo di alcune realtà in diversi settori, e in IAG fai parte della Fintech community. Quale secondo te il valore aggiunto per i founder di avere una figura competente di supporto al proprio fianco?

Prevenire è meglio che curare. Il vero valore aggiunto è avere una persona con competenze settoriali che supporta i founder ed eviti errori già compiuti da altri player del mercato. Questa competenza è davvero fondamentale, soprattutto quando il round di finanziamento si è concluso positivamente e i founder hanno risorse finanziarie da spendere.

Per diversi anni hai lavorato in Banca d’Italia e più recentemente sei entrato a fare parte della Banca Centrale Europea. Il settore delle banche è sufficientemente preparato ad affrontare le sfide della trasformazione digitale?

Non bisogna mai sentirsi troppo preparati. Credo che la nostra economia sia soltanto all’inizio di una fase di trasformazione digitale. Nel lungo periodo, la skill vincente è adattarsi a qualsiasi cambiamento mantenendo una propria identità vs consumatori e risparmiatori.

Inizialmente i player del settore Fintech erano percepiti come una potenziale minaccia dalle istituzioni finanziarie. Qual è la situazione attuale e, secondo te, come si evolverà questo rapporto?     

Gli investimenti Fintech rappresentano poco meno del 25% del totale investimenti del settore Bancario. Oltre la metà è destinata alla realizzazione di API mentre circa il 16%
riguarda l’ambito Big Data[1].  La forma di collaborazione più diffusa tra Banche, intermediari e Startup è solitamente una partnership in collaborazione con incubatori e acceleratori. Lo scenario futuro? Ho un’opinione personale molto netta su questo tema: crescita attraverso M&A! Le Banche e il Fintech si uniranno attraverso fusioni e acquisizioni.


[1] https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/analisi-sistema/approfondimenti-banche-int/Allegato_2_Indagine_Fintech.pdf