21 dicembre 2022

UNGUESS, al fianco delle aziende per testare prodotti e servizi



In questa intervista scopriremo di più su UNGUESS insieme a Luca Manara, Ceo e Co-Founder dell’azienda, punto di riferimento per il crowdtesting e Gaetano Liggieri, Champion IAG in questo investimento insieme a Gianluca D’Agostino.

Nata nel 2015 all’interno del centro di ricerca “Mobile Lab” del Politecnico di Milano da un’idea di tre ex studenti, Edoardo Vannutelli, Filippo Maria Renga e Luca Manara, oggi Ceo della startup, UNGUESS è stata la prima in Italia ad utilizzare la metodologia del crowdtesting posizionandosi inizialmente come uno strumento che testa app e siti web sul mercato per certificarne la qualità. UNGUESS si basa su una community di utenti reali, coinvolti in campagne di test per provare i servizi digitali e trovare i principali difetti di funzionamento di sistema (bug) e verificarne l’usabilità. Oggi la loro offerta è molto più vasta: in questi anni hanno testato qualsiasi tipologia di prodotti digitali, dalle app ai software, ai sistemi di digital payment, smart devices ed e-commerce, ed hanno esteso le aree di servizio, aggiungendo agli strumenti di testing e verifica della qualità di applicativi digitali, servizi e tool per l’ottimizzazione della User Experience e della Customer Experience fino ad abbracciare il settore della Cyber Security con una soluzione basata su un crowd di 500 Ethical Hacker italiani certificati.

LUCA MANARA

Cosa è UNGUESS e come nasce?

UNGUESS nasce nel 2015 con il nome di AppQuality all’interno del Mobile Lab, un laboratorio del Politecnico di Milano, sede di Cremona, che al tempo lavorava sulle più avanzate tecnologie in ambito di sviluppo software Mobile. L’idea del Crowdtesting, al centro della nostra offerta di servizi, nasce come risposta all’esigenza di trovare una soluzione per creare prodotti di qualità per il mobile. Per primi in Italia abbiamo aperto alla possibilità di testare un prodotto digitale o un’applicazione mobile direttamente sugli utenti finali, sui loro dispositivi, prima del rilascio e con l’approccio del Fresh Eye, mostrandolo a qualcuno che non l’ha mai visto prima.

L’intuizione si è rivelata vincente, e negli anni abbiamo registrato una crescita importante. Abbiamo raddoppiato e poi triplicato il team (ad oggi siamo più di 80 professionisti) oltre al numero di clienti, oggi più di 300, in gran parte enterprise, con aziende del calibro di Enel e Sky. Abbiamo anche espanso la nostra offerta di servizi oltre la Software Quality Assurance: così, il nome AppQuality ha iniziato a starci stretto, e a inizio del 2022 siamo diventati UNGUESS.

UNGUESS vuole spiegare ai nostri clienti che possiamo aiutarli ad aumentare il numero di dati con cui prendono le decisioni e diminuire il “guess work”, ovvero il decision making basato sull’intuito, l’istinto e l’esperienza.

Come dicevo, i servizi sono aumentati negli anni e abbiamo espanso il ventaglio di possibilità di far leva sulla community globale che abbiamo costruito. Ad oggi sono divisi in tre macro-famiglie:

Software Quality Assurance: test che mirano a identificare Bug e malfunzionamenti, per creare prodotti “Bug Free”;

Experience Optimization: test orientati al perfezionamento dell’esperienza utente anche multicanale e al miglioramento dei KPIs di UX/CX che conseguentemente incrementano il conversion rate;

Cybersecurity: con soluzioni specifiche dedicate proprio alla sicurezza digitale e con approccio unico nel mercato basato sulla nostra capacità di organizzare e gestire community globali ingaggiate, in questo caso di esperti di Ethical Hacking.

Nel tempo siete stati in grado di accogliere le diverse richieste di un mercato in rapida evoluzione che cercava sempre di più di ottenere una validazione di prodotti e servizi di diversa natura. In questi anni avete conquistato la fiducia di diverse realtà, tra gli altri, i business angel di Italian Angels for Growth. Quanto è importante avere al proprio fianco dei validi investitori?

In UNGUESS abbiamo sempre ricercato persone e realtà che potessero dare al nostro percorso un supporto non solo dal punto di vista finanziario, ma anche nella costruzione di un network e nell’acquisizione di competenze che magari non erano ancora a nostra disposizione. Per questo, realtà come gli Italian Angels for Growth hanno rappresentato un tassello fondamentale della nostra crescita. E proprio nella sua fase più delicata, quando ancora la risposta di mercato che abbiamo oggi, e che ci permette di lavorare costantemente all’evoluzione del nostro prodotto, non c’era. In quel momento poter contare su un partner come Italian Angels è stato cruciale.

UNGUESS è alimentata da persone reali fortemente coinvolte. Come abbiamo detto, il vostro perimetro di azione si è espanso e si è consolidato nelle aree dello user research, della customer experience e della cybersecurity. Al centro c’è sempre lui: il crowd. Perché essere presenti in questo settore e quali sono i vostri obiettivi futuri?

Sì, il crowd che abbiamo costruito e che ora ha anche un brand, TRYBER, rappresenta davvero il nostro punto di forza. Sono milioni gli utenti reali dislocati ormai su 4 continenti, che possiamo raggiungere proprio in ottica “Fresh Eyes” per testare i prodotti e le soluzioni digitali dei nostri clienti. Possiamo raggiungere milioni di tester nel mondo anche grazie al collegamento della nostra piattaforma con marketplace internazionali, con il valore aggiunto di poter coinvolgere target molto complessi e specifici: ad esempio, abbiamo condotto test con persone dal Marocco con un conto attivo su siti di gambling, oppure con un pubblico cinese con elevata capacità di spesa e appassionato di moda, o ancora con utenti da tutta Europa che utilizzano uno specifico dispositivo hardware domestico. Il sistema di gamification e i tool sviluppati ci permettono di creare un elevato engagement e qualità di interazione con le nostre community. È questo crowd a permetterci di raccogliere il feedback dell’utente finale e metterlo a disposizione in una forma agile, immediatamente azionabile e integrata con i processi interni del cliente. In definitiva, per permettere di prendere decisioni user-centered sullo sviluppo dei prodotti digitali.

Essere presenti in questo settore significa avere un punto di osservazione privilegiato su quelle che sono le più dirompenti innovazioni tecnologiche e sulla risposta che generano negli utenti finali. I nostri obiettivi vanno proprio in questa direzione: vogliamo consolidare e accrescere la nostra posizione di vendor affidabile, innovativo e capace di fornire insight provenienti direttamente dall’utente finale, su qualunque genere di prodotto, servizio o esperienza digitale. Innovazioni come Blockchain, Metaverso e Intelligenza Artificiale ci richiamano a un ruolo di pionieri nel capire con anticipo ciò che gli utenti si aspettano dalle interazioni con i brand, in Italia come all’Estero. Il tutto offrendo ai nostri clienti una soluzione sempre più efficace, efficiente, e in grado di rispondere sempre meglio alle loro esigenze.

GAETANO LIGGIERI

Gaetano, tu vanti una profonda conoscenza dei servizi E-learning e Digital Advertising. Operi in questo mercato da oltre 20 anni con vari ruoli di responsabilità. Sei fondatore di Docekho, agenzia e-learning che opera nel mondo della gestione della formazione interna alle imprese. Sei stato Ceo di EKHO, agenzia di comunicazione digitale, di Pantea, azienda fornitrice di piattaforme Digital Advertising, nonché Manager sia in TIM che in Vodafone, dove hai sviluppato e arricchito le competenze Mobile e VAS. Come nasce l’incontro con Italian Angels for Growth?

L’incontro con IAG nasce nel 2014, quando ho vissuto, come imprenditore di una startup, un periodo della mia vita. In quel periodo, come tutte le start up, il bisogno di capitali era importante, così tra le altre iniziative venni a contatto con IAG.

La realtà che conobbi fu subito molto interessante, non solo come imprenditore che in quel periodo cercava investimenti, ma anche dal punto di vista professionale ed umano. A differenza di altre realtà con cui ero entrato in contatto, in IAG incontrai un mondo di tanti professionisti, imprenditori e startupper. Un mondo dinamico, pieno di iniziative e con tante nuove idee legate all’innovazione.

Ho avuto subito la sensazione di una realtà che tanto poteva dare allo sviluppo di iniziative imprenditoriali, non solo in termini economici, ma anche da altri punti di vista: rappresentava infatti per i giovani imprenditori, anche una guida, un supporto, un confronto su scelte strategiche o iniziative imprenditoriali, un parterre di soci IAG disponibili provenienti da realtà diverse e con competenze profonde e variegate. Proprio una bella realtà e un bell’incontro! Personalmente ho avuto la fortuna di vivere IAG sia da startupper che da socio, ed entrambe le esperienze sono state molto positive. Infatti, dopo il primo incontro come startupper, decisi, proprio per tutti gli aspetti sopra menzionati, di entrare in IAG anche come socio.

Quando si tratta di sviluppare una giovane impresa innovativa, la disponibilità di capitali e la conoscenza del mercato sono elementi che fanno la differenza. Affidandosi a IAG una startup ha a disposizione le competenze e il business network di professionisti esperti ed affermati nel loro settore. Quale valore riconosci a Luca e al suo team e perché la scelta di affiancarli nella loro crescita?

Quando conobbi Luca Manara, grazie anche all’amico Gianluca D’agostino, anche lui socio IAG, che me ne aveva parlato positivamente, mi appassionai subito della sua iniziativa.

L’idea di un crowdtesting non solo era innovativa a quel tempo, ma conferiva alle grandi aziende e alle PMI, indipendentemente dalla loro natura, un’opportunità significativa per migliorare, snellire e ottimizzare i propri processi interni di delivery dei loro prodotti digitali. A questo si aggiunse anche il fatto che Luca e i suoi ragazzi mi piacquero subito: freschi, brillanti e con passione da vendere, davvero un bel gruppo che intraprendeva attorno ad una bella idea.

Investii, attraverso IAG in UNGUESS, divenni Champion IAG, insieme a Gianluca D’agostino, di questa azienda, oggi cresciuta in modo considerevole. Non ho avuto, in tutti questi anni di affiancamento, anni in cui ho riversato la mia esperienza professionale, in cui ho visto giorno per giorno crescere questa realtà, anni di scelte difficili, ma anche di momenti allegri, un minimo di pentimento per questa mia scelta o un dubbio che le cose non sarebbero andate bene e avrebbero conosciuto uno sviluppo significativo.

Quali i momenti più importanti in questi anni al fianco di UNGUESS nel ruolo di Champion IAG?

Tanti. Il momento iniziale, in cui IAG non aveva ancora deciso se investire o meno in UNGUESS e le riunioni si moltiplicavano; il momento in cui anche CDI decise di affiancarsi all’investimento, i primi clienti; le tante serate a lavorare sui modelli di business per migliorarli e sui business plan; i momenti in cui aiutavamo l’azienda nei colloqui di assunzione e nella ricerca di quelle che oggi sono ormai figure chiave in UNGUESS, il momento in cui nacque la divisione di Cybersecurity.

Un momento sicuramente significativo fu quello del Round A. Un fondo importante entrava finalmente nella compagine dei soci di UNGUESS, lì mi fu chiaro come le cose sarebbero veramente cambiate.

Adesso l’azienda è cresciuta tantissimo, ci stiamo preparando ad altri importanti appuntamenti che speriamo possano portare presto UNGUESS su un nuovo territorio, su altri livelli di business e di mercato e, come tutti noi soci IAG di UNGUESS auspichiamo, in una prossima e proficua uscita di IAG da questa iniziativa. Sarebbe il giusto coronamento per il nostro ruolo: quello di Angels che si affiancano a piccole realtà imprenditoriali, le coccolano, le fanno crescere e sviluppare e quando poi diventano adulte e robuste, le lasciano proseguire per percorrere nuove strade.