2 maggio 2022

Valerio Caracciolo: “Lasciare che i Business Angels spieghino le ali anche oltre confine”



Business Angel e Imprenditore, Valerio Caracciolo, appassionato di innovazione, dal 2015 al 2021 è stato vicepresidente di Italian Angels for Growth, contribuendo significativamente alla sua crescita e al suo sviluppo.

Managing Director e Vicepresidente della filiale italiana di AMREF (African Medical Research Foundation), Valerio è stato imprenditore nel settore dei Gas Tecnici e Direttore Generale della Linde AG in Francia e Italia. Tra il 1986 e il 1994 ha coperto varie cariche presso L’Unione Industriali di Roma (U.I.R.) come Vicepresidente dei Giovani Imprenditori, Presidente della Sezione Chimici e Presidente del Consorzio Dell’Innovazione e della Ricerca Industriali (C.I.R.I.). È presente nel Board della quotata LVenture Group e di alcune startup e PMI innovative. Ha inoltre esperienze nel settore dello sviluppo immobiliare. Si è laureato in Fisica con indirizzo Geofisica e ha conseguito un Master in Management Finanziario e Gestione delle Imprese.

Scopriamo di più sui cambiamenti e il percorso dell’associazione durante il periodo della sua vicepresidenza in IAG.

Imprenditore, Manager, ma anche business angel in numerose startup. Come ti sei avvicinato al mondo del Venture Capital?

Dopo un lungo passaggio nel mondo imprenditoriale e successivamente come Manager, avevo la forte curiosità e necessità di un nuovo percorso, dove le mie precedenti esperienze potessero contribuire positivamente.
Da qui nel 2007, grazie ad un programma dell’U.E, sotteso alla creazione di un network di BA europei e alla realizzazione d’investimenti in startup crossborder e successivamente ad un viaggio negli USA, organizzato sotto la regia dell’Ambasciatore USA Ronald Spogli, anche ‘esso finalizzato alla creazione di un network di B.A. italiano, mi sono ritrovato “coinvolto” in questa nuova “passione”.

Da giugno 2015 a giugno 2021 hai ricoperto la carica di Vicepresidente di Italian Angels for Growth. Come è stato far parte del Comitato Esecutivo e che impronta è stata data allo sviluppo dell’associazione?

Dal momento della fondazione di IAG, sono stato sempre coinvolto nelle attività di IAG, come socio, come membro del CDA piuttosto che infine come Vicepresidente ed elemento del Comitato Esecutivo. Dalla esperienza iniziale all’ultimo passaggio, gli obiettivi condivisi sono rimasti sostanzialmente gli stessi. Costruire un’associazione non profit d’intenti, là dove alla crescita personale dei soci si abbinasse una reale possibilità di validi investimenti in startup di primo livello, il tutto nello spirito di una comunità dove l’amicizia e i valori etici fossero il collante d’insieme.
Negli anni a questi obiettivi ne sono stati affiancati altri, come l’attenzione ai principi di diversity, ma personalmente e collaborando dentro il Comitato Esecutivo ho sempre ritenuto necessario privilegiare la professionalizzazione della struttura per assicurargli quella stabilità e competenza necessarie al suo successo futuro.

Un aneddoto di questi anni?

Nel 2009, IAG aveva organizzato un viaggio in Cina, con lo scopo di accrescere le conoscenze dell’associazione e dei propri soci nel merito del VC in tale grande paese. Uno degli eventi previsti era una tavola rotonda, con professori ed esponenti dell’Università di Fudan a Shangai. Premesso che di tavola si poteva ben parlare ma che questa, piuttosto che “tonda” risultava ovale e di dimensioni “notevoli”, dopo un primo momento d’imbarazzo, a seguito della scoperta che avrebbero partecipato anche degli “ufficiali politici”, raggiungemmo un momento di pura ilarità quando realizzammo che tutti parlavano solo mandarino e che il filmato per noi preparato, anch’esso era solo in “lingua originale” … Insomma, non riuscimmo più a trattenerci….

Negli ultimi anni IAG ha ampliato il suo network nazionale ed europeo. Oggi in IAG ricopri la carica di delegato per le relazioni con Business Angels Europe (BAE), che rappresenta le federazioni europee di Business Angels e le associazioni di categoria in Europa. Quanto è importante la collaborazione con altri partner in questo settore a supporto dell’innovazione?

Lo è certamente molto nell’ottica sia della crescita personale dei BA coinvolti, nella ricerca di opportunità paneuropee, e nel supporto allargato ad altri paesi che potenzialmente si offre ad alcune delle startup investite da IAG, nel loro percorso d’internazionalizzazione.

Champion IAG in diversi investimenti nazionali e internazionali tra cui Bendit, GiPStech e Vikey. Puoi raccontarci cosa significa affiancare così da vicino le startup?

Da sola, la possibilità di affiancare come Champion una o più delle startup del portafoglio IAG, è una ragione sufficiente per aderire a IAG. L’interazione con i fondatori, lo scambio di esperienze, la “formazione” sul campo e la possibilità di seguire in diretta la crescita delle startup, sono tutti dei momenti impagabili.


A cura di: Maria Cristina Mirabello - Communication Manager IAG