03 dicembre, 2025

When the Market Asks, IAG reacts



La crescita dell’ecosistema startup italiano non è stata accompagnata da un’evoluzione altrettanto robusta nella formazione degli angel investor. Questo gap è oggi un freno silenzioso per tutto il sistema. Non servono più startup: servono angel preparati, capaci di leggere i segnali giusti, prendere decisioni coerenti e innalzare la qualità dell’investing early-stage. Solo così l’ecosistema potrà davvero crescere.

Bridging the early-stage education gap

Potremmo iniziare con la classica storia: “Quando abbiamo lanciato Venture Play a ottobre, non sapevamo cosa aspettarci.”
Ma non sarebbe vero.

Fin dall’inizio sapevamo che Venture Play avrebbe attirato angel investor, attivi e aspiranti, persone disposte a dedicare tempo ed energie con un obiettivo chiaro: diventare early-stage investor più efficaci e contribuire a rendere l’ecosistema italiano più forte.

Sapevamo anche che avremmo attirato il giusto tipo di persone: motivate, curiose e determinate a migliorare. In poche settimane, la community di Venture Play era già cresciuta in modo significativo.

Ma la parte interessante non è il numero dei partecipanti.

Ciò che conta davvero è che, in Italia, gli angel investor non possono più fare affidamento su investimenti “romantici” - piccole scommesse nella speranza di qualche vincita occasionale. Oggi serve una mentalità da venture capital: tesi d’investimento chiare, focus su startup ad alto potenziale e un approccio strutturato per massimizzare i ritorni di portafoglio.
In breve, devono ragionare e investire come VC professionisti, non affidarsi a scommesse improvvisate. 

La domanda era chiara: il mercato stava aspettando Venture Play.
IAG ha portato ciò che mancava da tempo: struttura, esperienza reale e un approccio pragmatico in un settore troppo spesso guidato da entusiasmo, storytelling e gut feeling.

Un bisogno reale e urgente

Negli ultimi anni, in Italia è aumentato costantemente il numero di founder, di startup e la quantità di capitale nell’ecosistema.

Ciò che non è cresciuto allo stesso ritmo è l’opportunità per gli angel di professionalizzarsi: acquisire conoscenze strutturate e strumenti per collaborare efficacemente con i fondi di venture capital e supportare startup sin dalle prime fasi.

Questo divario è un freno (in)visibile per l’intero sistema.

Non servono “più startup”, ma angel investor con competenze più strutturate, capaci di identificare e supportare i founder più promettenti fin da subito, investendo accanto ai migliori fondi VC.

Sì, Regno Unito, Francia e Germania hanno più capitale, ma non è solo questo il motivo per cui sono avanti rispetto all’Italia.

La vera differenza è la presenza di una solida base di angel investor che dà struttura al mercato: criteri condivisi, standard di valutazione più elevati, aspettative più chiare per i founder.
Questa disciplina collettiva rende i loro ecosistemi più solidi e prevedibili.

Se vogliamo che l’Italia sia in grado di giocare a quel livello, dobbiamo partire da qui: dalla qualità degli investimenti early-stage e dagli angel che li guidano.

La soluzione: Venture Play

Venture Play nasce per rispondere a questo bisogno.
Non per offrire un altro corso teorico, ma per costruire un percorso reale, pratico: capace di trasferire il modo in cui ragionano gli investitori esperti e creare un collegamento concreto tra angel e fondi.

Oggi in Italia spesso parlano due lingue diverse: gli angel non comprendono appieno la logica dei fondi, e i fondi non sanno cosa aspettarsi dagli angel. E le startup finiscono per navigare in questo disallineamento, tra aspettative frammentate, feedback incoerenti e segnali poco chiari su cosa significhi davvero essere “bravi” (pur trovandosi nello stesso mercato di entrambi gli investitori).

È essenziale imparare a parlare la stessa lingua: capire come operano i fondi, quali criteri guidano le loro decisioni e come valutano le opportunità. Solo così gli angel possono davvero collaborare, partecipare a co-investimenti e contribuire a un ecosistema più fluido, veloce e competitivo.

È il modo più efficace per dare all’ecosistema ciò di cui ha davvero bisogno: angel più consapevoli, capaci di leggere i segnali più rapidamente, più preparati a interagire con founder e fondi, in grado di alzare gli standard dell’early-stage italiano.

La formula vincente

Venture Play funziona per due motivi.

1. La qualità dei docenti
Al centro di Venture Play ci sono partner dei principali fondi VC italiani e internazionali.

Non spiegano semplicemente come funziona il venture capital: mostrano come ragionano e operano davvero.

È cruciale per gli angel che vogliono co-investire con i fondi: oggi la maggior parte degli investimenti avviene a fianco dei VC, quindi gli angel devono capire come i fondi valutano i deal, strutturano le decisioni e gestiscono i portafogli per poter investire efficacemente insieme a loro.

Questo insight pratico offre agli angel un linguaggio condiviso con i fondi, rendendo più fluide le operazioni di co-investimento e rafforzando l’intero ecosistema.

2. La prospettiva IAG
Il secondo motivo per cui Venture Play funziona è IAG stessa.

La vera forza sta nel capitalizzare questa conoscenza e tradurla per gli angel e per l’ecosistema più ampio. Questo avviene attraverso debrief strutturati, in cui la logica complessa del VC, le decisioni di investimento e le lezioni apprese dai deal reali vengono scomposte e rese applicabili agli angel investor.

I partecipanti non vedono solo cosa fanno gli investitori esperti. Capiscono perché lo fanno e come applicare quello stesso pensiero.

Il vero valore

Questo è il vero valore: non un insieme di nozioni, ma un cambio di mentalità.

Ed è una buona notizia non solo per gli angel, ma per founder, fondi e per chi costruisce innovazione ogni giorno.
Perché senza angel migliori, non avremo startup migliori. E senza startup migliori, non avremo un ecosistema più forte.

Ora è chiaro anche a te: il bisogno esiste, e IAG ha gli strumenti per colmarlo.
Venture Play è solo l’inizio. Siamo pronti a fare ancora più rumore.

Sii parte del cambiamento.